La mort de César by Voltaire


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The Project Gutenberg EBook of La mort de C�sar, by Voltaire

This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with
almost no restrictions whatsoever. You may copy it, give it away or
re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included
with this eBook or online at www.gutenberg.net


Title: La mort de C�sar

Author: Voltaire

Release Date: May 9, 2005 [EBook #15804]

Language: French

Character set encoding: ISO-8859-1

*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK LA MORT DE C�SAR ***




Produced by Carlo Traverso, Renald Levesque and the Online Distributed
Proofreading Team. This file was produced from images generously
made available by the Biblioth�que nationale de France (BnF/Gallica







LA MORT
DE CESAR

_TRAGEDIE_.


LETTERA
_DEL SIGNOR_
CONTE ALGAROTTI
_AL SIGNORE_
ABATE FRANCHINI

_Inviato del Gran Duca di Toscana � Parigi_

Io non so per che cagione cotesti Signori si abbiano a maravigliar tanto
che io mi sia per alcune settimane ritirato alla campagna, e in un
angolo di una Provincia come e' dicono. Ella n� che non se ne maraviglia
punto; la qual pur sa � che fine io mi vada cercando varj paesi, e quali
cose io m'abbia potuto trovare in questa Campagna. Qui lungi dal tumulto
di Parigi vi si gode una vita condita d� piaceri della mente; e ben si
pu� dire che a queste cene non manca n� _Lambert_ n� _Moliere_. Io
do l'ultima mano � miei _Dialoghi_, i quali han trovata molta grazia
innanzi gli occhi cos� della bella _Emilia_, come del dotto _Voltaire_;
� quasi direi allo specchio di essi io v� studiando i bei modi della
culta conversazione che vorrei pur transferire nella mia Operetta. Ma
che dira ella se dal fondo di questa Provincia io le mander� cosa che
dovriano pur tanto desiderare cotesti Signori _inter beat� sumum & opes
strepitumque Rom�_? Questa si � il _Cesare_ del nostro _Voltaire_ non
alterato o manco, ma quale � uscito delle mani dell' Autore suo. Io non
dubito che ella non sia per prendere, in leggendo questa Tragedia, un
piacer grandissimo; e credo che anch'ella vi ravviser� dentro un nuovo
genere di perfezione � che si pu� recare il Teatro Tragico Francese.
Bench� un gran paradosso parr� cotesto a coloro che credono spenta la
fortuna di quello insieme con _Cornelio_ e _Racine_, e nulla sanno
immaginare sopra le costoro produzioni. Ma certo niente pareva, non
sono ancora molti anni passati, che si avesse a desiderare nella Musica
vocale dopo _Scarlatti_, o nella strumentale dopo _Corelli_. Pur
nondimeno il _Marcello_ e il _Tartini_ ne han fatto sentire che vi avea
cos� nell'una come nell'altra alcun termine pi� l�. Intantoch� egli pare
non accorgersi l'uomo de' luoghi che rimangono ancora vacui nelle Arti
se non dopo occupati. Cos� interverr� nel Theatro; e la Morte di _Giulio
Cesare_ mostrer� _nescio quid majus quanto_ al genere delle Tragedie
Francesi. Che se la Tragedia, a distinzione della Commedia, �
la imitazione di un'azione che abbia in se del terribile e del
compassionevole, � facile � vedere, quanto questa che non � intorno � un
matrimonio o � un amoretto, ma che � intorno � un fatto atrocissimo e
alla pi� gran rivoluzione che sia avvenuta nel pi� grande imperio del
mundo, � facile dico � vedere quanto ella venga ad essere pi� distinta
dalla Commedia delle altre Tragedie Francesi, e monti dir� cos� sopra un
coturno pi� alto di quelle. Ma non � gi� per tutto ci� che io credo che
i pi� non sieno per sentirla altrimenti. Non fa mestieri aver veduto
_mores hominum multorum & urbes_ per sapere che i pi� bei ragionamenti
del mondo se ne vanno quasi sempre con la peggio quando egli hanno �
combattere contra le opinioni radicate dall'usanza e dall'autorit� di
quel sesso, il cui imperio si stende fino alle Provincie scientifiche.
L'Amore che � Signor dispotico delle scene Francesi vorr� difficilmente
comportare, che altre passioni vogliano partire il regno con esso lui;
e non s� come una Tragedia dove non entran donne, tutta sentimenti di
libert� e pratiche di politica, potr� piacere l� dove odono _Mitridate_
fare il galante sul punto di muovere il campo verso Roma, e dove odono
_Cesare_ medesimo che novello _Orlando_ si vanta di aver fatto giostra
con _Pompeo_ in Farsaglia per i belli occhi di _Cleopatra_. E forse che
il _Cesare_ del _Voltaire_ potr� correre la medesima fortuna � Parigi
che _Temistocle_, _Alcibiade_ e quegli altri grandi uomini della Grecia
corsero in Atene; i quali erano ammirati da tutta la Terra e sbanditi �
un tempo medesimo della patria loro.

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Books | Photos | Paul Mutton | Thu 26th Dec 2024, 18:51