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Page 50
LETTERA DI FERNANDO CARLI A SUO PADRE.
From the Archivo Storico Italiano. Appendice Tomo IX. 58-5 Firenze
1858.
Al nome di Dio
a di 4 Agosta 1524.
"Onorando padre,--Considerando che quando fui in la armata di
Barbaria alle Gierbe vi furono grate le nuove advisatevi
giornalmente per lo illustre sig. Don Ugo di Moncada, capitano
generale della Cesarea Maesta in quelle barbare parti, seguite
certando [Footnote: Combattendo (Nota dell edisione Romana) con li
Mori di detta isola; per la quale mostrasi haver fatto piacere a
molti nostri padroni ed amici, e con quelli della conseguita
vittoria congratulatovi, pertanto, essendo nuovamente qui nuova
della giunta del capitano Giovanui da Verrazzano nostro fiorentino
allo porto di Diepa in Normandia con sua nave Delfina, con la quale
si parti dalle insule Canarie fino di Gennaio passato, per andare in
busca di terre nuove per questa serenissima corona di Francia, in
che mostro coraggio troppo nobile e grande a mettersi a tanto
incognito viaggio con una sola nave che appena e una caravella di
tonelli [Footnote: L'amanuense ha lasciato il numero delle
lonnellate di cui era capace la nave (Nota come sopra)], solo con 60
uomini, con intenzione di, giusta sua possa discoprire il Oataio,
tenendo cammino per altri climati di quelli usano li Portughesi in
lo discoprire di verso la parte di Calicut, ma andando verso coro e
settentrione omnino tenendo, che ancora [Footnote: Ancorche] Tolomeo
ed Aristotile ed altri cosmografi descrivano verso tali climati non
trovarsi terra, di trovarvene a ogni modo; e cosi gli ha Dio
concesso, come distintamente descrive per una sua lettera a questa
S. M.; della quale in questa ne e una copia. E per mancargli le
vettovaglie, dopo molti mesi giunto navigando, assegna essergli
stato forza tornare da quello in questo emisperio; e in sette mesi
suto in viaggio mostrare grandissimo ed accelerato cammino, aver
fatto cosa miranda e massima a chi intende la marinera del mondo.
Della quale al cominciamento di detto suo viaggio si fece male
iuditio [Footnote: L'ediz. romana ha indizio, una crediamo per
errore di stampa.], e molti pensorno che non piu nedilui ne del
vascello si avesse nuova, ma che ei dovesso perdere da quella banda
della Norvegia per il grands diaccio che e per quello oceano
settentrionale; ma come disse quel Moro, lo Dio grande, per darca
ogni giorno piu notizie di sua infinita possanza e mostrarci di
quanto sia admirabile questa mundiale machina, gli ha discoperto una
latitudine di terra, come intenderete, di tauta grandezza che,
secondo le buone ragioni e gradi, per latitudine (et) altezza,
assegna e mostra piu grande che l'Europa, Africa e parte di Asia:
ergo mundus novus; e guesto senza lo che [Footnote: Quello che (Nota
come sopra.)] hanno discoperto in piu auni gli Spani per
l'occidente, che appena e un anno torno Ferrando Maga-ghiana, quale
discoperse grande paese con una nave meno delle cinque [Footnote:
Forse venne qui omesso ite o simile; e sembra accennarsi al
naufragio di una di quelle cinque navi] a discoprire. Donde addusse
garofani molto piu eccellenti delli soliti; e le altro sue navi in 5
anui mai nuova ci e trapelata. Stimansi perae. Quello [Footnote:
nelle romana si legge: "stimansi per se quello ec."; ma ci sembra
che il senso glustifichi abbastanza la nostra correzione.] che
questo nostro capitano abbia condotto non dice per questa sua
lettera, salvo uno uomo giovanetta preso di quelli paesi; ma
stimansi che abbia portato mostra di oro, poicbe da quelle bande non
lo etimano, e di droghe e di altri liquori aromatici, per conferie
qua con mold mercatanti di poi che sara stato alla presenza della
Serenissima Maesta. E a questa ora doverra. essarvi, a di qua
trasferirsi in breve, per che e molto desiato, par ragionare seco;
tanto piu che trovers qui la Maesta del Re nostro sire, Che fra tre
o quattro giorni vi si attende: e speriamo She S. M. lo rimetta. di
mezza dozzina di buoni vascelli, e che tornera al viaggio. E se
Francesco Carli nostro ci fosse tornato dal Cairo, advisate che alla
ventura vorra andere seco a detto viaggio, e credo si conoschino al
Cairo dove e stato piu anni; e non solo in Egitto ed Soria, ma quasi
per tutto il cognito mondo; e di qua mediante sua virtu e stimato un
altro Amerigo Vespucci, un altro Ferrando Magaghiana, e davantaggio;
e speriamo che rimontandosi delle altre buone navi e vascelli ben
conditi a vettovagliati come si richiede, abbia ad iscoprire qualche
profittoso traffico e fatto; e fara, prestandogli nostro Signore Dio
vita, onore alla nostra patria da acquistarne immortale fama e
mamoria. E Alderotto Brunelleschi che parti con lui, e per fortuna
tornando indietro nou volse piu seguire, come di costa lo
intende, sara malcontento. Ne altro per ora mi occorre, perche per
altre vi ho avvisato il bisogno. A voi di continuo mi raccomando,
pregandovi ne facciate parte agli amici nostri, non dimenticando
Pierfrancesco Dagaghiano [Footnote: Forse, da Gagliano], che per
essere persona perita, tengo che na prendera grande passatempo; ed u
lui mi raccomanderete. Simile al Rustichi, al quale non dispiacera
se si diletta, come suole, intendere cose di cosmografia. Che Dio
tutti di male vi guardi.
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